domenica 11 gennaio 2009

Cosa c’è d’amore

Nel disgelo del cuore

di brina e di rugiada

Le gocce di sangue

Sull’ anima appannata

L’occhio lento

Il torpore del movimento

E’ sottile il filo della tristezza in questi giorni

I figli della memoria esplodono nell’anima

Senza preavviso

Mai.

Il cielo, quel cielo

Che poi è sempre lo stesso

Sul capo nostro, oggi, è chiaro

L’umore meno

Il viso più vero

Tagliato, sfregiato,

dalla vita

Schiva gli schiaffi dei passanti giudicanti

Ho nostalgia della poesia

Ma tu diresti che è solo tristezza

Che andrà via.

Guardami

per non vedermi

Copriti gli occhi con veli bagnati

Di lacrime

Figuranti siamo

Figuranti.

Tutto quello che c’è

È soltanto

Melanconica melodia

Suonata da un rom

Per le strade dei nostri cuori.

Aldo Trulli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

«Per mille volte cercò gli occhi di lei, e per mille volte lei trovò i suoi. Era una specie di triste danza, segreta e impotente.»

Anonimo ha detto...

amore che diviene problema,obbligo,mancanza,ragione di discussione, litigio, divisione, non è amore.